Dal più piccolo municipio fino ai palazzi di vetro di Strasburgo e di New York, le bandiere sono lo sfondo spesso ignorato delle città in cui viviamo. I colori che vediamo sventolare ci parlano del perché a rappresentare un paese vi sia proprio quella bandiera e non un’altra, e ci spingono a indagare a quale prezzo sia stata issata per la prima volta sui bastioni di una capitale. Dai simboli rigidi dei Romani ai primi vessilli in stoffa dei cavalieri dell’Estremo Oriente, i simboli e le insegne accompagnano da sempre la società umana. Nel corso del Medioevo le bandiere si diffusero anche in Europa, specie ai tempi delle Crociate, e una volta aperte e consolidate le nuove vie di comunicazione divenne necessario dotare le navi di “credenziali” da esibire nei porti più lontani e con le quali prendere possesso di nuovi territori prima che lo facessero altri. L’ultimo atto nello sviluppo dei vessilli coincide con la comparsa dei drappi nazionali, distintivi di uno stato omogeneo sotto il profilo etnico, linguistico e culturale. La maggior parte delle bandiere oggi in uso ha infatti visto la luce nel corso delle età moderna e contemporanea. Bruno Cianci tratta le più importanti bandiere della storia, raggruppandole in “grandi famiglie” a seconda della tipologia; ci spiega l’origine e la foggia, il significato dei colori e dei simboli; ci sorprende, svelando legami che non avremmo sospettato; il tutto senza mai perdere di vista la loro funzione aggregatrice nel corso delle lotte per l’indipendenza degli stati, né il ruolo ricoperto in tempo di pace e in tempo di guerra, nei giorni di festa e nella vita di ogni giorno, da questi drappi di stoffa dal valore intrinseco irrisorio ma dal valore simbolico inestimabile.
Data pubblicazione
09/09/2016