Seguiamo 20 oggetti e la loro storia. Ci racconteranno l’anima di uno spazio geografico e culturale ricchissimo: il Mediterraneo. Dove arriva il Mediterraneo? Sarebbe limitante dire che si arresta alle sue coste. La sua influenza, i suoi caratteri, la sua anima, come i suoi sapori e i suoi odori, invece, spaziano. Si spingono oltre. C’è Mediterraneo in Scozia e nell’Inghilterra post imperiale romana. C’è Mediterraneo sulle vie della seta. C’è Mediterraneo nei galeoni spagnoli come su quelli olandesi e inglesi che solcano nel Cinquecento l’Atlantico e il Pacifico. C’è Mediterraneo dappertutto, appendice ultima dell’estrema grandezza e complessità del continente-mondo asiatico. Si può raccontare la storia di questo Mediterraneo globale senza disperdersi nei mille rivoli del racconto? Lo si può fare, a partire da ciò che ha reso questo Mondo globale consueto e la sua azione civilizzatrice universale e costante: bisogna partire dagli oggetti. Dei semplici oggetti – che narrano una storia millenaria, di lungo, lunghissimo periodo – che consentono di scandire i tratti di questo mare che si frappone fra le civiltà, spesso legandole e mischiandole. L’elenco sarebbe infinito: in queste pagine ci soffermiamo su alcuni di essi, venti, che ci sembravano esemplari, a partire da quello, ai nostri occhi, più antico e più rivoluzionario: il remo. E poi ancora: la bussola, la moneta d’oro, il container, la chitarra, la paella, il corallo, l’abaco, gli ex voto, i vestiti di seta…
Data pubblicazione
05/03/2020