Abbiamo scritto recentemente dell’atteggiamento e dei problemi della tonnara dell’Isola di Favignana sulle quote tonno rosso divise dal Ministero delle Politiche Agricole tra le tonnare Italiane. Mentre a Favignana l’imprenditore Castiglione toglie le reti gettate a mare e Gianfranco Miccichè, presidente della Regione Sicilia fa un comizio alla popolazione, in Sardegna si fanno dichiarazioni di fuoco, all’agenzia giornalistica Dire che riportiamo di seguito. “Le elezioni in Sardegna sono state vinte di fatto dalla Lega, portata in Sardegna dal nuovo governatore, Christian Solinas. Matteo Salvini, durante la campagna elettorale nell’isola, ha preso l’impegno per una soluzione sulle quote sarde del tonno: voglio sperare che non sia proprio il Carroccio, a capo del ministero delle Politiche agricole, a togliere alla Sardegna il suo unico sistema di pesca del tonno”. Pier Paolo Greco, portavoce della consociazione tonnare della Sardegna, lancia l’ennesimo allarme sulla ripartizione delle quote tonno
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Tonnara di Carloforte |
nazionali “Da quando esistono le quote tonno- prosegue Greco per una serie di ragioni, a partire dalla mancanza di coordinamento tra le decisioni dell’Unione europea e la legislazione interna dei Paesi, abbiamo una quota dedicata alle tonnare fisse assolutamente ridicola. In più con un emendamento scellerato in Parlamento, si è consentito l’ingresso di altri due impianti, tra cui quello siciliano di Favignana, che si aggiunge a quelli sardi di Carloforte, Portoscuso e Gonnesa, che sono consorziate”. In questo modo, spiega Greco “si mantiene un’unica quota indivisa. Tradotto: chi pesca di più sopravvive, gli altri falliscono. È inaccettabile, stiamo cercando di
smuovere l’opinione pubblica perché ora deve intervenire la politica sulla burocrazia”. Insiste Greco, “ Salvini ha preso un impegno, spiegando che le quote delle tonnare sarde non saranno toccate. Ma abbiamo notizia che si sta andando verso la quota olimpica. Ricordo che una tonnara, per andare in
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Si calano le reti |
pareggio, deve pescare almeno 120 tonnellate di tonno, ma è impossibile raggiungere questa quantità per ciascuno dei cinque impianti italiani. Quelli che si sono aggiunti dopo devono aspettare che la quota italiana cresca”. La situazione, conclude, “è drammatica per le tonnare sarde. Con queste quote nessun cliente ci fa contratti e siamo in enorme difficoltà a impiantare la stagione. La nuova giunta è schierata con noi, ma a volte la burocrazia in Italia è più forte della politica. È chiaro che in questa situazione abbiamo paura”.
“Il presidente Solinas, appoggiato da tutta la maggioranza, ha preso un impegno sulla partita delle quote tonno. L’obbiettivo è fare in modo che, insieme alla Sicilia, si vada a un tavolo con il ministro
Centinaio, per trovare una strategia comune e nazionale per aumentare le quote di ciascuna tonnara”. Insomma secondo Greco c’è il serio rischio che si scateni una guerra del mare tra Sardegna e Sicilia per questo motivo la situazione delle quote tonno in Italia deve essere concordata. Deve essere l’Italia ad aumentare le quote, consentendo a ciascuna tonnara di raggiungere le 120 tonnellate di pescato, minimo indispensabile per garantire la sopravvivenza degli impianti. Insomma non si dovrebbero fare promesse elettorali che non si possono mantenere perché in tal modo si fanno danni sia alle imprese che ai lavoratori.