Venezia è stata costruita per essere raggiunta dal mare. L’arrivo da terra, dalla porta di servizio per dirla alla Thomas Mann, è il prezzo pagato nell’ottocento alla ferrovia e nel novecento all’automobile. Oggi l’arrivo dal mare è privilegio dei pochi che la raggiungono con navigli da diporto o dei molti che arrivano in crociera. Per mantenere integro il rapporto con il mare, Venezia nel corso dei secoli ha continuamente adattato la forma della città e della laguna. I canali sono stati più volte modifi cati e le aree di Rialto e San Marco, le rive del Canal Grande e del Canale della Giudecca sono state disegnate e ridisegnate per accogliere i traffi ci marittimi. All’inizio del xx secolo, per mantenere competitiva la sua portualità, Venezia ha cominciato a collocare parte del proprio porto merci a Marghera e, a partire dal 2000, quello che era uno scalo commerciale - la Marittima - è diventato un moderno porto passeggeri. La bellezza unica di Venezia e la sapiente gestione del comparto crociere hanno avuto un effetto immediato: anno dopo anno, Venezia scala le classifiche mondiali. Nel 2012 contende il 1° posto di “porto capolinea” del Mediterraneo a Barcellona ed è nona a livello mondiale. Oggi l’economia delle crociere è una componente decisiva della base economica della città, tanto complementare quanto alternativa all’economia turistica. La sostenibilità del fenomeno resta un vincolo accuratamente valutato in termini di sicurezza della navigazione e di contenimento degli effetti ambientali entro limiti accettabili e . Con un’eccezione: le dimensioni crescenti delle navi da crociera che impongono ancora una volta la ridefinizione del rapporto fra Venezia e la sua portualità; una ridefinizione sapiente che veda le “navi bianche” adattarsi a Venezia e Venezia trovare il modo di accoglierle in ossequio alla sua storia.
Data pubblicazione
01/09/2012