25 luglio 1945. L’USS Indianapolis è diretta verso le Filippine dopo aver concluso una missione talmente segreta che neanche il capitano e l’equipaggio ne conoscevano l’oggetto: il trasporto della bomba atomica. La stessa bomba che, qualche giorno dopo, sarà sganciata su Hiroshima e inaugurerà l’era atomica. La notte del 25 un sommergibile giapponese di pattuglia intercetta l’incrociatore della Marina statunitense e lo centra con due siluri. La nave affonda in dodici minuti, portandosi dietro 300 marinai. Gli altri finiscono in mare. Per una serie incredibile di disguidi e omissioni, i soccorsi impiegano quattro giorni e cinque notti ad arrivare. Alla fine, dopo una spaventosa battaglia col freddo, la sete, lo sfinimento, le allucinazioni, gli squali, dei 1196 uomini che componevano l’equipaggio dell’Indianapolis, i superstiti sono 316. Un libro giustamente famoso, che ricostruendo la terribile vicenda contribuì a ristabilire la verità e che, dalla sua prima pubblicazione a oggi non ha mai smesso di appassionare i lettori.