Questa XIV edizione dell´Africa romana, in tre volumi, pubblicata per iniziativa del Dipartimento di Storia e del Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane dell´Università degli Studi di Sassari e dell´Institut National du Patrimoine della Tunisia, contiene i testi delle comunicazioni presentate a Sassari tra il 7 e il 10 dicembre 2000, in occasione del Convegno internazionale promosso sotto gli auspici dell´Association Internationale d´Épigraphie Grecque et Latine, dedicato al tema "Lo spazio marittimo del Mediterraneo occidentale: geografia storica ed economia". Hanno partecipato oltre 200 studiosi, provenienti da 12 paesi europei ed extra-europei, che hanno presentato circa 120 comunicazioni. Una sessione del convegno è stata dedicata specificamente alle relazioni tra Nord Africa e le altre province; un´altra alle nuove scoperte epigrafiche; in parallelo, si sono svolte mostre fotografiche e presentazioni di libri. Il congresso si è svolto sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e con il Patrocinio del Ministro per gli Affari Esteri. Questa edizione, curata da Mustapha Khanoussi, Paola Ruggeri e Cinzia Vismara, segna un ulteriore allargamento geografico verso la penisola iberica e verso l´Africa centrale e altresì un´apertura cronologica più ampia verso l´età preromana e la tarda antichità, tra permanenze, continuità e rotture medievali, con una varietà di temi che certamente non potrà non sorprendere il lettore. Vengono documentate la miriade di ricerche archeologiche, storiche ed epigrafiche in corso nel Mediterraneo e la coraggiosa acquisizione tra gli umanisti delle più sofisticate tecniche informatiche: dal GIS all´indagine archeologica sottomarina, dalle prospezioni territoriali anche satellitari alle nuove catalogazioni dei materiali e dei dati su base stratigrafica. Risulta ben evidente la complessità di una problematica che veramente mette in contatto epigrafisti, archeologi, numismatici, storici con il versante più innovativo della pianificazione territoriale e della ricerca sperimentale di ambito scientifico, quello comprendente la paleogeografia, la cartografia storica, la storia del paesaggio, l´archeometria, la chimica e la fisica. "I nostri mari - scrive Attilio Mastino nelle Conclusioni - sono stati percorsi in lungo e in largo, attraverso gli itinerari geografici, le fonti letterarie, le iscrizioni, le monete, con lo studio dei relitti sommersi, con il contributo dell´archeologia subacquea alla conoscenza degli approdi, dei porti, delle rotte fino alle foci dei fiumi, nelle isole, ma anche con riferimento alla navigazione nei laghi interni. Gli straordinari casi di Leptis o di Cartagine o di Biserta o di Hippo Regius fino ai porti della Numidia e delle Mauretanie, dalle isole Aegimures alle Colonne d´Ercole, ma anche i porti delle Baleari, della penisola iberica e della Gallia, i nuovi dati sui porti di Genova, di Pisa, di Portus Lunae, di Miseno, di altri porti dell´Apulia e della Calabria, fino ad Olbia, a Turris Libisonis, a Nora ed a Karales in Sardegna". Questi Atti si aprono nel nome di un grande indimenticato maestro, Sabatino Moscati: come scrive Piero Bartoloni nella Presentazione, "a questo mare, al Mediterraneo, è legato in modo indissolubile il nome di Sabatino Moscati, profondo conoscitore delle civiltà che vi si affacciarono. Significativo è il titolo del volume postumo di Sabatino Moscati, Civiltà del mare, che in definitiva racchiude anche nel titolo l´immagine a lui tanto cara del Mediterraneo quale azzurro e mobile trait d´union tra i diversi popoli delle differenti sponde e incarna, al di fuori dei suoi studi specifici, il suo grande interesse, o forse è meglio dire, la sua curiosità per tutti i popoli, anche minori, che parteciparono alla storia del nostro mare".