Le alghe ci sono familiari, eppure conservano una natura stranamente misteriosa. Le loro foreste sottomarine e i grovigli che disegnano sulle spiagge hanno alimentato le fantasie degli osservatori e gli incubi dei marinai, le loro complesse geometrie formali e il movimento incessante hanno sedotto illustratori, naturalisti e designer, i loro sensuali viluppi colorati si sono impressi nell’immaginazione di pittori e poeti. Ma da tempi remoti, le alghe sono anche entrate nella cultura materiale delle popolazioni costiere da un capo all’altro del pianeta, in Irlanda come in Giappone: nella cucina, nell’economia, nella vita quotidiana. In questo agile ritratto splendidamente illustrato, la scrittrice e artista olandese Miek Zwamborn racconta la sua passione per questi esseri viventi decisamente speciali, rintracciandone la presenza nella tecnologia neolitica dei cerchi di pietre in Scozia, nelle cronache di viaggio di Colombo e von Humboldt, nel collezionismo vittoriano, nell’arte di Hokusai, Gauguin e Matisse. Fino ad arrivare alla Stazione Spaziale Internazionale, dove una robusta alga norvegese ha mostrato le sue eccezionali doti di resistenza, sopravvivendo e proliferando in condizioni estreme. Capaci di assorbire anidride carbonica più velocemente delle foreste tropicali, le alghe potrebbero persino diventare un prezioso alleato nella lotta al cambiamento climatico, oltre a fornire un materiale “verde” dalle grandi potenzialità d’uso. Rimanendo sempre un mondo di incanti, per chi le ama: “Dapprima vidi tutto dal basso, e poi ero alghe”.
Data pubblicazione
20/10/2023