Vista da lontano, la sagoma tronco-conica di Alicudi potrebbe richiamare l’immagine delle piramidi azteche; una bizzarra somiglianza che, avvicinandosi all’isola, sembra trovare ulteriori conferme nella geometrica scultura dei suoi versanti interamente terrazzati, come le gradinate che si spingono dalla base fino alla cima dei monumenti di Tenochtitlán. Una volta sbarcati, tuttavia, le suggestioni di “Apocalypto” spariranno: nessun sacerdote armato di pugnali rituali d’ossidiana vi accoglierà mentre vi fate spazio tra zaini, valigie, cassette di ortaggi e sacchi che effondono stuzzicanti fragranze di pane fresco, nel mezzo della piccola folla impegnata in concitate operazioni di carico e scarico. Al più, potreste trovarvi circondati da una festosa sarabanda di cani: anche loro partecipano volentieri all’evento più significativo della giornata, l’arrivo dell’aliscafo. In inverno, quando va bene, il mezzo vi approda un paio di volte al giorno; in estate c’è qualche corsa in più, sempre che il maestrale o lo scirocco non decidano di riaffermare le proprie prerogative. Appena il mare si increspa, infatti, l’attracco diventa una scommessa. Chi è il comandante? Ce la farà? Le qualità dell’uomo qui sono un elemento determinante. Edizione bilingue italiano-inglese
Data pubblicazione
20/05/2022