Lungo le coste italiane è in corso una guerra della quale quasi nessuno ha interesse a parlare. 4 febbraio 2008: Giovanni Novi, presidente galantuomo del porto di Genova, finisce agli arresti con le accuse di turbativa d’asta, concussione e truffa. Da quell’arresto - dietro il quale s’intravede una feroce guerra di potere per il controllo dello scalo genovese - prende l’avvio un viaggio-inchiesta nei porti italiani dove, nel silenzio dei media, si consuma quotidianamente uno scontro d’interessi che vede contrapposti portuali, società di shipping, terminalisti, politici e, non ultima, la criminalità organizzata. I porti sono, o meglio, dovrebbero essere, un bene pubblico. In realtà, grazie agli effetti della legge 84-1994 che ha liberalizzato le banchine, si sono trasformati in una zona franca dove proliferano gli interessi privati e vanno a fondo quelli pubblici: la libera concorrenza, i diritti dei lavoratori, la legalità, lo sviluppo delle città e il benessere degli abitanti. Da Genova a Trieste, passando da Gioia Tauro, Palermo e Napoli, un viaggio tra gli scandali che nessuno racconta.
Data pubblicazione
01/05/2006