La divulgazione del sapere scientifico e della cultura naturalistica e faunistica è precipua finalità del Museo della Fauna dell’Università di Messina. L’iniziativa intrapresa con la pubblicazione del volume su Anastasio Cocco, rappresenta un lusinghiero punto di partenza dell’attività pubblicistica del Museo della Fauna, tenacemente perseguito e realizzato grazie alla passione e dedizione del dott. Mauro Cavallaro, non solo componente del Comitato Scientifico del Museo della Fauna ma costante punto di riferimento per la realizzazione del comune sogno di poter realizzare, all’interno del Dipartimento di Scienze Veterinarie, una postazione museale moderna con alle spalle le testimonianze e la storia di prestigiose figure di illustri ricercatori messinesi, scienziati e cultori delle scienze naturalistiche. Anastasio Cocco rientra fra questi (Messina, 1799 – 1854) e la sua personalità di studioso nel campo delle scienze naturali e in particolare dell’ittio-logia, per aver descritto nuove specie di pesci, fu riconosciuta fin dal 1829 da Cuvier e da Valenciennes, che lo considerarono un autorevole cultore di biologia marina. Nel 1831 segnala e descrive mirabilmente a William Elford Leach, del British Museum, l’esistenza di una serie di caratteristici Crostacei nel mare di Messina; fu in rapporti epistolari densi di minuziose descrizioni e scoperte con Cassel e Rüppel che gli dedicò un nuovo pesce del mare messinese, il Microichthys coccoi; nel 1835 descrive a Valenciennes, del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, l’esistenza di un nuovo pesce, Diana valenciennei; nel 1845, a Napoli, fu segretario della sezione di zoologia, ana-tomia e fisiologia comparata, nell’adunanza degli scienziati italiani. Il testo che presentiamo vuole rappresentare un contributo alla conoscenza dei gloriosi padri dell’accademia messinese ed una luce nel tunnel dell’oblio moderno della conoscenza.
Data pubblicazione
06/06/2014