I collegamenti preferiti nel mondo antico erano quelli marittimi. Greci e Fenici ci hanno pertanto lasciato minuziosi resoconti dei loro itinerari, delle terre costeggiate e delle distanze coperte, indicate in giornate di navigazione. Tramandati e trascritti con il titolo di Peripli, questi testi descrivono le coste del Mediterraneo, del Mar Rosso, del Mar Nero, dell'Atlantico, oltre le Colonne d'Ercole. Accanto alle informazioni utili ai naviganti, in essi sono spesso confluite annotazioni storiche, mitologiche, etnografiche che li hanno trasformati in opere letterarie. Quella che qui si presenta è una scelta che ha privilegiato i peripli più significativi, per singolo mare, o all'interno della storia letteraria di questo particolare genere. Il più antico è attribuito al cartaginese Annone che nel V secolo a.C. si spinge da Cartagine fino alle coste dell’attuale Camerun; il più recente è un testo di Rufo Festo Avieno, scrittore latino del lV secolo d.C, che utilizza fonti per lui stesso amiche di nove o dieci secoli. A Scilace di Carianda, che negli ultimi decenni del VI secolo a.C. aveva compiuto delle esplorazioni per conto di Dario I di Persia, è attribuito un lungo periplo di tutto il Mediterraneo; forse il testo conservato è una rielaborazione di due secoli più recente, ma costituisce in ogni caso uno dei capisaldi delIa letteratura geografica antica. Fra i peripli dei mari particolari si è scelto quello del Mar Nero, il Ponto Eusino, compilato con grande cura dallo storico greco Flavio Arriano nel Il secolo d.C.
Data pubblicazione
23/02/2024