La rassegna Anzio e le marine della costa laziale dal XVII al XX secolo, organizzata insieme ad altre iniziative, per celebrare i centocinquanta anni (1857-2007) dell'autonomia comunale concessa da Pio IX (1846-1878) è un'opportunità resa possibile dalla sensibilità dell'Amministrazione Comunale di Anzio, dalla disponibilità del Museo di Roma, di Palazzo Chigi di Ariccia e soprattutto dalla generosità di numerosi collezionisti privati. Pier Francesco Mola (1612-1666) su incarico del principe Camillo Pamphilj e Pandolfo Reschi (1640-1696) al seguito del cardinale Francesco Maria de Medici, Christian Reder (1656-1729) e Gaspar Van Wittel (1625 ca.-1736) al seguito di Innocenzo XII (1691-1700) che veniva a Nettuno per ricostruire il porto d'Anzio hanno aperto un ciclo pittorico di straordinaria bellezza, sulla loro scia al servizio del cardinale Corsini e per documentare la venuta ad Anzio di Benedetto XIV (1740-1758), Paolo Anesi (1697-1736) dipingeva varie tele affascinanti e componeva suggestivi capricci secondo lo stile dell'epoca. La presenza dei grandi maestri faceva riversare verso Porto d'Anzio pittori italiani, inglesi, dane-si, francesi, tedeschi, olandesi, polacchi, svizzeri, austriaci che per tutto il Settecento e l'Ottocento hanno ritratto il litorale anziate e la spiaggia romana da Civitavecchia a Terracina. Ad Anzio, Giovanni (Nino) Costa (1826-1903) nel 1852 concepiva il capolavoro Donne che imbarcano legna al porto di Anzio che aprì nuovi orizzonti all'arte del secondo Ottocento. Sempre ad Anzio Anselm Feuerbach (1829-1880) concepiva nel suo soggiorno a Porto d'Anzio nel 1866 il suo capolavoro Medea. Per tutta la prima parte del Novecento molti pittori del movimento dei XXV della Campagna Romana subirono il fascino del Golfo d'Anzio. La suggestione esercitata sugli artisti contemporanei quali: Elena Finestauri, Agostino Muratori e Riccardo Chirici (presenti nella mostra) testimoniano di un fascino del lido anziate che non conosce tramonto. Clemente Marigliani