In Croazia, ricca di siti e reperti archeologici sommersi, le ricerche subacquee organizzate ebbero inizio negli anni settanta. In quel periodo i siti erano fortemente esposti alla distruzione e ai trafugamenti, dovuti soprattutto al notevole sviluppo del turismo, all’apertura delle frontiere e all’arrivo di subacquei tecnicamente attrezzati, consapevoli delle ricchezze dell’area sottomarina croata. Proprio per questo motivo, l’Ente per la tutela del patrimonio culturale, aveva iniziato un sistema di esplorazioni scientifiche con lo scopo di mettere in evidenza, documentare, amministrare e proteggere fisicamente il patrimonio archeologico sommerso.
Data pubblicazione
01/11/2006