«Come "lampatelle" attaccate allo scoglio»: è un nostro modo di dire, di chi si sente indissolubilmente legato allo "Scoglio", l'amato Argentario. Come le " lampatelle", ovvero le patelle, quei molluschi dalla forma conica che aderiscono fortemente allo scoglio per tutta la vita, così, la gente del posto, nonostante le varie vicende di vita li abbia portati ad essere lontani dal loro mare per periodi più o meno lunghi, sarà per sempre ancorata e sedotta da questo posto. L'imprinting nasce molto presto per chi ha avuto la fortuna di nascere all'Argentario, con le prime esperienze a contatto con il mare, con gli scogli, con i piccoli arenili, dove si viene avvolti dai profumi delle alghe, delle piante marine, affascinati dall'incontro degli animaletti che abitano nel regno acquatico, ammaliati dall' intensità di mille colori. Rimane vivo e impresso in me, un ricordo fanciullesco di un posto a Porto Santo Stefano, nella darsena del porto del Valle, che avevo battezzato "l'isola dei granci". In verità era poco più di un piccolo scoglio, raggiungibile solo con la bassa marea, che scopriva un passaggio tra le rocce affioranti dall’acqua: era la mia piccola isola felice, dove andavo a pescare con la mia canna di bambù, munita dal galleggiante ricavato da un tappo di sughero e uno stuzzicadenti; ero in compagnia di una miriade di piccoli granchi, qui li chiamiamo granci, che cercavano di rubarmi l'esca formata da molliche di pane. Oggi, l'isola dei granci non c'è più: ha lasciato il posto ad un dignitoso moletto, dove sono attraccate delle belle barche, gozzi da pesca e da diporto, ma sicuramente è rimasto in me lo stesso spirito di scoperta e di meraviglia che ha portato alla nascita di questo libro, e di altri prima di esso, dedicati all'Argentario. Gli occhi con cui guardo l'Argentario oggi, e lo fisso con la mia macchina fotografica, non sono tanto diversi da quelli del fanciullo dell' isola dei granci. Queste immagini, complessivamente, penso abbiano molto di istintivo e di immediato, di facile lettura. Svelano la costa così come l'ho sempre vista, una costa fatta di mille angoli, ognuno dei quali con una storia personale da raccontare: ora la scogliera alta e imponente, ora il piccolo arenile quando sabbioso, quando ciottoloso, la piccola insenatura, la grande cala, la torre a guardia di un tratto di mare, i borghi, i resti del passato, le terrazze coltivate, e poi tutte le sfumature del verde e del blu del mare in un crescendo d' intensità dal basso fondale fino giù, a picco, in profondità. E ancora, tutti i colori e i profumi della macchia mediterranea, con la ginestra, il cisto, il rosmarino, il corbezzolo… Profumi che vi lascio solo immaginare, come quelli portati dal mare, dalle brezze estive di maestrale, o dall'impeto del grecale, in inverno. L'Argentario coinvolge tutti i sensi, si fa amare non solo da chi c'è nato e ci vive tutto l'anno, ma anche da chi l'ha scelto, forse perché qui ha trovato la propria "isola dei granci", uno stato dell'animo del tutto particolare, in armonia con il magico angolo di mediterraneo, che ci circonda.