Dalle cascate dell’lguazú alla Terra del Fuoco, dalla pampa sterminata ai fiumi della Mesopotamia, l’Argentina è una continua fonte di sorprese. Un Paese giovane, che conserva intatto il gusto dell’avventura e della scoperta. Una capitale, Buenos Aires, la più europea fra quelle sudamericane, simbolo di grandi attese e profondi cambiamenti. Un popolo, frutto di un’immigrazione massiccia e disordinata, che ha saputo trovare in questa terra nuovi entusiasmi, diventando artefice del proprio destino e della propria fortuna. E ancora vette spettacolari, laghi cristallini, foreste di larici e araucarie, ghiacciai eterni: una natura carica di promesse, orgogliosa e solitaria che l’uomo ha solo in parte domato. Una profusione di praterie, acque, monti, pianori e spiagge popolate da mandrie di bovini, di cavalli e greggi di pecore, ma anche di animali come i nandù o i pinguini, gli elefanti marini o i condor, i guanachi o i cervi. I resti delle antiche civiltà precoloniali si fondono con lontane reminescenze liberty o déco, petroglifi e fossili si confondono con le pitture rupestri, mentre le rovine delle missioni gesuitiche si alternano alle evoluzioni barocche delle chiese spagnole. Nelle sue immense pianure, punteggiate da ricche estancias malate di solitudine, cavalcano ancora i discendenti dei gauchos, i mitici mandriani che, insieme al nostalgico e inquieto ballo nazionale, il tango, rappresentano l’anima fiera di questo Paese forte e generoso, che non ha ancora smesso di interrogarsi e di sognare.