Antiche carte, mappe e piante manoscritte hanno da sempre esercitato un inequivocabile fascino prescindendo dalla loro intrinseca utilità e dal compito stesso della cartografia. Raffigurare un paese, le sue montagne, i fiumi e i mari, riprodurre una città con le sue coordinate, disegnare quindi una realtà è una esigenza antica, come testimonia la Pianta di Aristagoras, la Forma Urbis Romae e i documenti delle grandi spedizioni di Alessandro Magno. La cartografia e sempre stata al centro dell'interesse dei sovrani di tutti i tempi in quanto, oltre a testimoniare la vastità dei loro domini, assumeva anche una importanza di carattere militare e strategico. In Sicilia le diverse espansioni militari e politiche dal 1500 alla metà del 1800 hanno determinato una copiosa produzione di carte e piante realizzate da cartografi e ingegneri militari. L'avvicendarsi delle dominazioni ha fatto si che questo preziosissimo patrimonio si disperdesse nelle diverse corti europee, negando agli studiosi la possibilità di fruire di questo materiale necessario a comprendere l'evoluzione nel tempo del paesaggio costiero urbano e rurale. L'Atlante storico della Sicilia permette di ripercorrere una parte significante della storia dell'isola ricostruendo cronologicamente la rappresentazione delle sue città costiere, importanti per esigenze militari, di comunicazione e di commercio. Attraverso la riproduzione delle prime piante delle città, delle mappe, di progetti delle fortificazioni e dei castelli, questa ricerca si pone come strumento di studio e confronto indispensabile nell'ottica di un interesse al recupero ed alla conservazione dei beni storici e culturali della Sicilia.
Data pubblicazione
01/01/1992