Quello di “Atlantide e le Colonne d’Ercole” è un agile testo che vuole dire una parola quasi definitiva sul problema del “continente scomparso”, da sempre al centro di discussioni e dibattiti tra i tanti che, negli ultimi secoli, interpretando i testi di Platone, hanno collocato Atlantide nei luoghi più diversi del globo terrestre. Il volume di Rosario Vieni, micenologo “eretico” per i suoi studi sulla “lineare B”, molto noto negli ambienti culturali greci ma poco fortunato in Italia, si muove, fondamentalmente, su tre direttrici: il rapporto che Platone ebbe con i circoli conservatori della sua città d’origine e con quello pitagorico magnogreco; l’osservazione accurata dei fenomeni geologici relativi all’area mesopelagica mediterranea e più esattamente di quella tra la Sicilia occidentale e la costa tunisina; l’analisi linguistica puntuale e nuova dei testi del Filosofo e di altri autori antichi. Da tutto questo, senza fumosità e senza tutte le fantasticherie cui sono avvezzi gli “atlantologi” di mestiere, ne viene fuori un’indagine assai credibile sulle cause e sulla genesi della nascita del mito di Atlantide, nonché la giusta collocazione delle Colonne d’Ercole e del probabile o possibile sito di tale antichissima civiltà.
Data pubblicazione
01/05/2011