L'arrivo in una rada, in un porto, in un golfo, insomma il "toccare terra" è sempre accompagnato da un gesto, un movimento del corpo, insieme ad uno sguardo ben preciso: voltarsi indietro. E guardare, osservare da dove siamo arrivati. In quel preciso istante l'orizzonte diventa il limite che blocca lo sguardo, che apre però all'immaginazione e ai ricordi: laggiù eravamo. Quanto mare è passato sotto di noi. E ora siamo qui. Forse grazie alla mia conoscenza marina, vivo spesso quella sensazione del rientro e del riepilogo delle cose fatte, così mi sono voltato indietro e ho visto. Ho visto e guardato il mio viaggio. Ho sentito la necessità di riordinare, ripercorrere la mia esperienza, di riviverla attraverso una narrazione fatta di immagini, di parole chiave che evocano ciò che ha reso avventurosa la mia vita di architetto e che rendono manifesto il mio viaggio emozionale interiore.
Data pubblicazione
04/11/2023