Dopo la crisi del 2001, con il conseguente sganciamento del peso argentino dal dollaro, Buenos Aires conosce un boom del turismo internazionale e regionale grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo che offre. I dati generali sull’Argentina parlano di 100.000 italiani che nel 2005 sono stati “obbligati” a passare da Buenos Aires prima di partire verso altre mete come la Patagonia. E l’hanno scoperta. La metropoli sudamericana è diventata di moda anche grazie al tango, allo sport, ai movimenti giovanili, alla letteratura (Borges, Cortazar, Bioy Casares, Soriano, ecc.), alla sua offerta per particolari target (gay, lesbiche), alla vivacità dei movimenti sociali (piqueteros, cartoneros, fabbriche occupate, ecc.) e alle esperienze artistiche innovative (teatro, cinema, ecc.). Qualsiasi turista italiano si rechi in Argentina spende almeno 3-4 giorni tra arrivo e partenza a Buenos Aires, indipendentemente dall’itinerario che sceglie. L’offerta “turistica” confezionata dall’Italia è invece limitata all’albergo (da 4 stelle in su), le stereotipate serate di tango “for export”, l’acquisto di oggetti in pelle e la passeggiata lungo l’asse Calle Florida-Plaza de Mayo. Tutto il resto è da scoprire in loco, ma difficilmente questo è a portata di mano dello straniero. Una guida che racconta Buenos Aires nella sua complessità, e soprattutto che presta attenzione a quelle manifestazioni significative per un turista italiano, non esisteva ancora sul nostro mercato. Eccola qui. Scritta da un autore che a Buenos Aires ci è nato, ci torna e continua a scoprirla.
Data pubblicazione
01/09/2006