La Calabria antica sconosciuta, E Megale Ellas (Grecia, quella eccelsa, dice l'autore) sembrerà di poter dire dopo la lettura di questo libro che svela fatti mai narrati, e altri mai valutati nella loro esatta importanza. L'autore intravede una origine più antica della civiltà bruzia, rispetto a quella sino ad ora considerata: partendo da ciò espone ipotesi ardite ed inedite. Fa sognare forme di benessere e di piacere di vita quando parla della civiltà dei sibariti; ci narra di Re Italo che diede il suo nome all'Italia, governando da S. Giorgio Morgeto e Polistena; poi con fantasia vola su Alcinoo e Ulisse, l'Odisseo odiato, ben voluto in Crotone e, anche con riferimento a Locri, parla delle loro alte vette di civiltà letteraria, medica, giuridica, artistica, atletica, allorquando altri popoli non Bruzi «... più della toga, forse avevano ancora la coda» Infine, dopo aver raccontato di Annibale e del suo sostare per ben sei anni nel Bruzio, individua e spiega il perché un tale Pleminio di Roma causò la fine improvvisa della civiltà e l'imbarbarimento di una colta popolazione che nel 203 a.c. poteva vantare almeno 1.500.000 di abitanti.
Data pubblicazione
17/03/2001