Nella passeggiata si sviluppano sensazioni che soltanto la calma può consentire, un po' come nella filosofia peripatetica si coltivava il sapere tramite l'inutile deambulazione. Nella camminata, che pure è priva di intenti pratici (o profani che siano), tutto avviene più in fretta e a un livello più basso. Attraverso queste Camminate Romane, Pietro Borromeo ci fa scoprire una Roma vista da un'altra angolazione, meno turistica e più vissuta, meno superficiale e più pensata. Tra una camminata e l'altra ci sono poi tutti i pensieri e le riflessioni dell'autore: riflessioni circolari, che partono e tornano in se stesse. Così vediamo una Roma con le case tutte diverse l'una dall'altra, le strade qui più larghe lì più strette, i colori, la luce; per non parlare delle cose belle, che non sono soltanto le chiese o i palazzi, ma anche gli scorci e gli inganni prospettici. La sovrapposizione del moderno sull'antico che si conserva nella forma delle piazze o sorge dal basso in ruderi inspiegabili o si camuffa per mantenere se stesso a dispetto delle contaminazioni, mentre il moderno si fa antico o quantomeno vecchio e si inserisce, quasi che i Lari millenari abbiano alla fine la meglio. Tutto a Roma, con le fontane che buttano generose acqua instancabile, tutto ti accoglie e ti si mostra per quel che è: solo che tu lo guardi.
Data pubblicazione
01/05/2004