Si direbbe che Capri sia stata vittima di un eccezionale infortunio, causato dalla stessa predilezione di cui il destino ha voluto farla oggetto: l'infortunio di essere troppo amata, e che, proprio come tutte le persone alle quali capita la stessa sorte, essa rischi di diventare irreparabilmente convenzionale e leziosa. Le umili case a volta, che sono state per secoli documento di una vita primitiva ed ingenua, si confondono oggi con le loro imitazioni, nelle sembianze delle innumerevoli ville e villette « carine ». Poiché si è creduto, ed ancora si crede, che per rispettare un ambiente ed intonarsi ad esso, non possa farsi cosa più saggia e di sicuro effetto che riprodurne le forme, mentre questo è proprio ciò che ogni vera esperienza d'arte suggerisce di non fare; e così, ciò che era serio ed autentico è diventato svenevole. Si sono perpetuati anacronistici sistemi costruttivi, come le coperture a volta; o peggio, se ne è riprodotta l'apparenza esteriore sostituendo alla muratura di pietrame la più comoda ed attuale struttura in cemento armato. Si sono compiuti cattivi restauri, come quello del campanile di piazza — che ha perduto il suo intonaco rustico e il suo colore, trasformandosi in una frigida imitazione di se stesso — e si sono ricostruite le torri e le merlature di Castiglione, il castello che ogni moderno criterio di restauro esigeva si conservasse allo stato di rudere.
Data pubblicazione
01/01/1982