Premio per la regia al Festival di Cannes, “Caro Diario”, probabilmente il film-simbolo dell’autore di “La stanza del figlio”, è fatto soprattutto di luoghi e di traversate, di passeggiate romane dalla Garbatella al quartiere Spinaceto, in sella ad una Vespa un po’ antica che diventerà da allora in poi il segno distintivo della Sacher Film. Un film diretto in “elevazione” e più che mai in solitaria, con una troupe leggerissima e disponibile alle improvvisate produttive. Un film dedicato al’esplorazione delle isole metaforiche in cui tutti noi viviamo isolati, aggregati per comunità chiuse senza mai incontrarci, ma anche all’esplorazione di isole vere, le Eolie, reinventate ognuna secondo l’estro del regista, ciascuna espressione di uno stato di coscienza.
Data pubblicazione
01/12/2002