Con le grandi scoperte e con la conquista degli spazi oceanici, la carta nautica medievale, che era stata uno strumento adeguato a navigazioni che si svolgevano lungo le coste mediterranee e atlantiche d'Europa, finì per perdere la sua importanza come strumento tecnico. Tuttavia, nelle grandi città portuali e in molti centri minori del Mediterraneo, continuò per due secoli, in piccoli laboratori, la produzione di carte e atlanti manoscritti - riccamente decorati e miniati - destinati a ricchi committenti. L'Autore esamina i diversi aspetti di questa attività, che sembra essere stata particolarmente prospera, a giudicare sia dal numero elevato di esemplari sopravvissuti sia dai continui spostamenti dei cartografi da un porto all'altro del Mediterraneo alla ricerca di nuovi committenti o acquirenti. Completa lo studio un elenco delle carte e degli atlanti nautici eseguiti nei secoli XVI e XVII e conservati presso enti pubblici e una bibliografia che comprende le opere strettamente attinenti all'argomento.
Data pubblicazione
01/01/2000