lo scenario è anni Sessanta, sulle ultime houseboat, le barche sul Tamigi riattate ad abitazione, quattro personaggi appaiono, ognuno a suo modo, spiritualmente indecisi sulla loro condizione, come il loro essere anfibi, «creature né di terraferma né di acqua». Maurice, un irregolare che vive di espedienti, amabile e «incurabilmente solidale» fino all'imprudenza, un po' il polo di orbitazione del gruppo; Willis, «pittore di marine sui sessantacinque anni», «mezzo artista e mezzo scaricatore di porto», impegnato nell'impresa impossibile di realizzare un buon affare dal suo rottame di imbarcazione; Nenna, con due figlie dalla inesauribile inventiva felicemente adattata a quell'ambiente tra il fiume e la riva, che pensa di amare il marito lontano ma non riesce a immaginare un progetto di vita che possa ospitarlo; Richard, promettente ex riservista della Royal Navy, col suo imponente dragamine ristrutturato, ben messo e compartimentato come il suo vivere sull'orlo di minacciosi cambiamenti. Attorno ad essi, la folla dei personaggi, figure stabili o precarie e passeggere, e l'indefesso chiacchiericcio dal timbro così inconfondibilmente quotidiano da risultare irresistibilmente ironico e umoristico: ironia, priva di ogni compiacimento e di ogni invadenza, che fa pensare - la critica ha notato - al distacco elegante di Jane Austen. Una piega del giorno, e del suo intreccio di inestricabile semplicità sempre irrisolta che nel suo vaniloquio sembra prendersi gioco degli sforzi di ciascuno, in cui pulsa vivo quel corso appena futile, forse insensato che è l'esistenza. Tranne che per l'amore, quando si affaccia improvviso.
Data pubblicazione
01/04/2003