Radicalismo politico e musica rock, europeismo delle tradizioni e tatuaggi ultras, socializzazione e thai boxe, antimondialismo e anticapitalismo come pratica di vita comune, i gruppi giovanili della «Destra» non conforme occupano edifici disabitati trasformandoli in avamposti di nuove forme autorganizzate di attività politica, o meglio metapolitica. E si dichiarano contro tutto e tutti, dalle amministrazioni della cosiddetta «Sinistra al caviale» (Gauche caviar) ai palazzinari nuovi potenti, dal movimento no global ai vecchi e nuovi bombaroli (ignoti) di turno. Cosa vuol dire questo nuovo linguaggio sociale della generazione dei giovani «fasci»? Si tratta di un fenomeno emulativo dei centri sociali degli odiati (o anche amati) antagonisti di Sinistra, o il movimento ha una sua specifica identità e originalità? Questo libro è la prima inchiesta documentata e completa su una realtà che finora è sfuggita anche agli osservatori più attenti: una realtà dove spesso Jack Kerouac e i diari di Ernesto Che Guevara sono letti e incrociati con il bagaglio più tradizionale della Destra storica, dove Ezra Pound viene riletto talvolta insieme a Pasolini, dove si cercano vie possibili per un passaggio generazionale non «omologante». Da dove viene questo movimento? A quali radici, a quali esperienze si richiama? Una risposta univoca è impossibile. Certo hanno contato molto le esperienze aggregative nate fuori dai partiti ufficiali fin dagli anni Settanta. Come pure importante è stata la ripresa, dopo la caduta del Muro di Berlino, del lavoro nel sociale, dei temi dell’occupazione, della casa, della speculazione, che vengono nuovamente declinati in una dimensione di presenza attiva nella metropoli. E moltissimo conta la produzione di immaginario, dalla musica alla grafica, dalla rilettura di pensatori chiave (alcuni anche afferenti per tradizione alla Sinistra) all’organizzazione di convegni. Questo fronte di attività ed esperienze è spesso disomogeneo e contraddittorio, ma certamente muove da premesse diverse da quello che un tempo si chiamava Destra. Tanto è vero che una buona parte dei soggetti interessati, se qualcuno chiedesse loro: «Sei di Destra?», risponderebbe: «Non è questo il punto»…
Data pubblicazione
30/04/2006