Sui marinai non si poteva dire di più e di meglio di quanto non faccia qui l’Autore, che si muove dall’interno dello stesso scenario che via via ricostruisce, attingendo, per i materiali da rimemorare e da ordinare, non solo agli archivi di Montecassino e ad altre fonti documentali, ma, soprattutto, dando fondo all’archivio della sua memoria, della memoria di chi si è trovato a vivere in prima persona il tramonto di un’epoca che segnava, tra l’altro, il dileguarsi delle forme di organizzazione sociale e delle strutture economiche in cui i marinai, ma anche i contadini e, con essi, i proprietari terrieri avevano giocato i loro ruoli. Di questo mondo fanno parte integrante non solo le barche, i pericoli, la ruvidezza necessaria al mestiere, ma anche la rete di rapporti sociali e familiari che assegnano ruoli e funzioni, a cominciare dalle donne, chiamate a condividere il lavoro con mansioni ben precise. Di esso fanno organicamente parte passatempi, canzoni, motti, proverbi e racconti quasi mitici di avventure sul mare, tutti elementi che, messi sapientemente insieme, ridanno vita nelle pagine di questo libro ad un pezzo del nostro passato.
Data pubblicazione
01/11/2012