La connotazione “rupestre” di una consistente porzione dell’habitat di Puglia e Basilicata rende senza dubbio queste due regioni le più saldamente ancorate alla civiltà mediterranea. Dissoltasi ormai da tempo la convinzione che si sia trattato di un fenomeno legato in esclusiva ad ambiti e protagonisti della vita religiosa, la consuetudine del “vivere in grotta” si afferma in tutta la sua portata di più ampio respiro, collocandosi nella storia mediterranea come una delle molteplici e caratterizzanti espressioni di civiltà. Una civiltà che in Puglia e Basilicata fu urbana, ma soprattutto agricola, e della quale l’insediamento in rupe costituì, in certi periodi, un’espressione alternativa di organizzazione comunitaria. Le grotte pugliesi e lucane, concentrate - per ragioni geo-morfologiche - soprattutto sulle pendici della Murgia barese e tarantina, fino a tutto il comprensorio di Matera, non furono dunque solo ricovero per asceti ed eremiti, ma anche e soprattutto luoghi di abitazione, insediamenti umani che, per necessità o virtù, si adattarono talora alle avverse condizioni ambientali generate dall’azione delle acque nel sottosuolo; nelle lame e nelle gravine si raccolsero veri e propri villaggi, in parte scavati, in parte “costruiti” dalla tenacia dell’uomo, costituiti da abitazioni vere e proprie, strutture funzionali alla comunità agricola come frantoi e stalle e, naturalmente, da luoghi di culto. Proprio intorno a queste strutture si sono concentrati l’interesse e l’analisi che hanno portato alla pubblicazione di questo volume, affascinante viaggio di approfondimento nell’habitat rupestre del territorio pugliese e dell’area materana, alla scoperta - puntuale e rigorosa - delle forme architettoniche e degli spazi liturgici che per secoli sono stati punto di riferimento di intere comunità. Frutto della pluriennale esperienza di studio e ricerca di Franco dell’Aquila ed Aldo Messina, il libro si avvale dell’autorevole presentazione di Cosimo Damiano Fonseca e di uno straordinario corredo fotografico interamente realizzato a colori da Nicola Amato e Sergio Leonardi. Non mancano un ricchissimo catalogo, curato dagli stessi autori, ed un contributo specifico - firmato da Marina Falla Castelfranchi - sulla decorazione pittorica delle cripte, fascinosa antologia di immagini e sentimenti religiosi saldamente legati alle radici mediterranee della civiltà pugliese e lucana.
Data pubblicazione
01/11/1998