Città dal mare

l'arte di navigare e l'arte di costruire le città

Città dal mare

l'arte di navigare e l'arte di costruire le città

Clemente Massimo


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Il volume fornisce un interessante contributo all’avanzamento delle conoscenze del settore della portualità, della logistica e del trasporto marittimo, integrando l’approccio di tipo economico-aziendale con una visione multidisciplinare, coerente con la ridefinizione del focus delle ricerche dell’Istituto che, dalla singola impresa, si è indirizzato verso i supply network ed i sistemi territoriali nei quali si genera valore. Questi due contesti, infatti, tendono a configurarsi come sistemi dinamici di attori e reti relazionali estese, caratterizzati da una stretta interdipendenza che rende difficile analizzare la capacità competitiva dell’uno, senza considerare le dinamiche di sviluppo dell’altro. In questa prospettiva, sono entrati a pieno titolo nella missione dell’Istituto approcci di analisi legati alla valutazione degli aspetti territoriali e delle strategie urbanistiche per la città contemporanea, con particolare attenzione al tema della sostenibilità. Di conseguenza, competenze afferenti ai settori disciplinari del- l’urbanistica e della pianificazione territoriale, della valutazione di sostenibilità, della progettazione architettonica e urbana e della sociologia urbana hanno fornito ciascuno il proprio apporto, aprendo nuove prospettive di ricerca. In tale contesto, l’autore, attraverso un punto di vista originale e innovativo, richiama l’attenzione del lettore sul ruolo assunto dalla navigazione e dalle città-porto nella storia di popoli, nazioni e culture. Secondo questa visione, le città di mare sono considerate “quale espressione urbana di quelle comunità che fondano la propria identità sul rapporto con il mare e la navigazione, nell’incontro felice tra cultura urbana e cultura marittima”, evidenziando l’importanza storico-sociale delle rotte in termini di scambi commerciali e culturali tra popolazioni e territori. Lo scenario attuale dei trasporti via mare mostra una situazione in evoluzione, in relazione alle particolari connotazioni assunte dai processi di sviluppo economico sempre più condizionati dalla globalizzazione in atto. Il settore portuale è, oggi, caratterizzato da profonde trasformazioni strettamente connesse ai cambiamenti del trasporto marittimo, all’innovazione tecnologica, alle esigenze della logistica e dell’intermodalità. L’accelerazione del progresso scientifico e tecnologico, che ha caratterizzato il secolo appena concluso, e la crescita dimensionale delle navi hanno imposto alla portualità un modello di sviluppo caratterizzato da maggiori dimensioni e specializzazione. In particolare, nella seconda metà del Novecento il settore dei trasporti marittimi si è tra- sformato soprattutto in seguito all’avvento delle navi portacontainers, con ricadute significative sul territorio non solo in termini economici, ma anche fisici. Tali cambiamenti hanno determinato la necessità di un funzionale adeguamento delle infrastrutture portuali esistenti. Si è, quindi, assistito, da un lato, allo sviluppo senza precedenti di alcuni terminal marittimi al fine di assecondare le specifiche esigenze dei grandi global carrier che ha portato ad una progressiva polarizzazione dei traffici e, dall’altro, al contestuale declino, che in talune realtà si è trasformato in vero e proprio degrado, di alcuni importanti porti storici, spesso impossibilitati per la loro conformazione morfo- logica ad adeguarsi alle nuove esigenze infrastrutturali. In questo processo, alcuni territori interessati da un recente sviluppo economico come la Cina, hanno assunto il ruolo di “poli” protagonisti nel settore dei trasporti marittimi. L’approccio multidisciplinare proposto dalla ricerca coordinata da Massimo Clemente fornisce un interessante contributo alla lettura delle trasformazioni urbane delle città-porto e al tema della riqualificazione della linea di costa e delle strutture portuali. Emerge inequivocabilmente il ruolo assunto dall’area portuale nel corso della storia delle città di mare e la sua capacità di modificarsi, sul piano delle funzioni, degli spazi e delle forme, nelle diverse epoche. Il volume mostra come la genesi delle città costiere e fluviali sia stata condizionata dall’evoluzione delle attività marittime e portuali, a loro volta strettamente dipendenti dalle tecniche navali e di navigazione, in relazione al progresso tecnologico. Attraverso un susseguirsi di suggestioni e approfondimenti del rapporto tra l’arte della navigazione e l’arte di costruire, il mare ci appare nella sua dimensione di campo di sperimentazione delle innovazioni tecnologiche, delle scoperte e delle invenzioni dell’uomo nel corso dei secoli. La riflessione teorica e culturale si arricchisce attraverso i contributi relativi a casi studio emblematici, proponendo al lettore progetti internazionali significativi nell’ambito delle tematiche di interesse individuate, con particolare attenzione alle esperienze di riqualificazione delle aree portuali e produttive limitrofe alla linea di costa. In molti casi, si tratta di interventi di rigenerazione urbana fondati sulla volontà di recuperare e valorizzare la tradizionale vocazione marittima del territorio, privilegiando il rapporto tra la città e il fronte a mare. Nello scenario delineato dal volume, la linea di costa e le città-porto riaffermano la propria vocazione di mediazione e di apertura verso le altre aree urbane e verso altri territori “oltremare”, con l’obiettivo di restituire all’area portuale la sua identità storica di luogo di relazioni non solo economiche ma spaziali, sociali e culturali.
Ean / Isbn
978886342291
Pagine
320
Data pubblicazione
04/12/2011