Una originale collaborazione fra lo scrittore e biologo marino Fabio Fiori e Gabriele Geminiani che attinge dalla sua ricerca artistico-antropologica per una documentazione visiva del testo, una leggenda rivisitata in chiave romagnola. Quindi una doppia operazione sulla memoria, quella del racconto e quella degli oggetti, un tempo d’uso e giocattoli dell’infanzia che fu. “In questo viaggio fantastico attraverso l’originale rivisitazione che Fabio Fiori fa di un classico della tradizione, spetta a me illustrare la storia utilizzando cose-relitti ritrovati sulle spiagge marchigiano-romagnole nel corso degli anni. Sono cose appartenenti a decenni trascorsi, che il mare ha trattenuto nei suoi abissi e ha corroso, battezzato a nuove forme e che in virtù di una particolare mareggiata, vengono rigettati sulla battigia dopo quella lunghissima permanenza marina. Se Cola Pesce è il piccolo eroe di una favola mediterranea antica, Burdèla Turchina è la sua amica adriatica che lo accompagna in questa sua nuova avventura nel più Orientale dei mari italiani. Il loro viaggio è anche quello delle icone che illustrano la storia. Piccoli oggetti del quotidiano, persi sulla spiaggia o portati dai fiumi, testimoni delle nostre colpevoli distrazioni. Feticci che insieme incantano e inquietano, perché ci parlano delle nostre improrogabili responsabilità ambientali. I miti, anche quelli minori, nascono anche da queste esperienze, fanno parte del paesaggio al pari di un relitto o di un rudere, di un sasso o di una conchiglia, di una tavola o di un reperto, quale che sia il tempo e il luogo.” Gabriele Geminiani