Nel 1813 Rossini mette in scena L’Italiana in Algeri, nel ’14 Il Turco in Italia, nel ’20 Maometto II e nel ’26 una nuova versione col titolo L’Assedio di Corinto. I salotti europei si riempiono di “turcherie”, i quadri di Manet ne sono testimoni, così come i gazebo dei giardini inglesi. Le “cose turche” raggiungono l’Europa, i suoi musei e le sue case per soddisfare il desiderio di esotico. Il mondo turco, spesso in realtà arabo, attira chi è in cerca di fortuna, prima che la dura legge del colonialismo franco-britannico ridisegni il Mediterraneo, spazzando via il turco, relegandolo al Bosforo e all’Anatolia. E’ il periodo dell’esotismo, le “cose turche” ci invadono e il viaggio nel mondo ottomano è rivissuto con colori esotici. I minareti, gli harem, i suk… L’impero turco degli ottomani si estende in tutto il Mediterraneo e costituisce l’orizzonte esotico di ogni europeo. Decadente ma ancora luminoso e attraente. A Istanbul si inaugura il Teatro d’Opera e molti italiani e italiane sono attratti dalle sponde ottomane del Mediterraneo. Nella nostra Penisola esistono ancora sacche di povertà ed entrare in un harem può affascinare più che condurre una vita di stenti.
Data pubblicazione
03/12/2018