I Trabocchi. Ma cosa sono? Ce lo spiega Ernesto Orlando, accoppiando le sue immagini alle parole di un giocoliere del linguaggio come d’Annunzio. Cosa ci dicono infine questi trabocchi sorpresi nel loro lirico incanto? Che l’opera umana è sempre macchinosa e fragile, basta un soffio per distruggerla. Ma proprio la sua fragilità è anche la ragione della sua resistenza: un poco sopra le onde, un poco sotto le nuvole, la “grande macchina pescatoria” sta a simbolizzare la patetica eppure grandiosa capacità dell’essere umano di credere nel futuro nonostante l’amarezza e la piccolezza del suo destino.
Data pubblicazione
01/11/2001