L'entrata in servizio nel 1985 dell'incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi, realizzato nei cantieri navali di Monfalcone, ha consentito alla Marina Militare Italiana di realizzare un sogno che durava da quasi un secolo: quello cioè di possedere un'aviazione tutta sua. Contemporaneamente, dopo più di 50 anni di esperimenti, l'arma navale si è dotata di una portaerei vera e propria. Una necessità che era sentita da tempo: lo provano i vari tentativi di realizzare un'imbarcazione con un ponte di volo per consentire il decollo e l'atterraggio di velivoli, dalla trasformazione di incrociatori e navi passeggeri negli anni Venti ai progetti per l'Aquila e lo Sparviero all'inizio della Seconda guerra mondiale. La storia delle portaerei italiane, la loro evoluzione nelle altre nazioni, gli impieghi attuali e futuri sono raccontati da Nico Sgarlato in questo volume che analizza cent'anni di sviluppo del settore, soffermandosi in particolare sull'aviazione navale e sul suo importante ruolo nelle operazioni di guerra e in tempo di pace. Un'appendice è dedicata alle schede tecniche degli aerei e degli elicotteri dell'aviazione navale italiana. La prefazione al volume è opera dell'ammiraglio B. Guardiano che, quale Capo Ufficio Progetti Navi Maggiori della Mariconavarmi, è stato il "disegnatore" del Garibaldi. Un volume quanto mai attuale ora, all'inizio del terzo millennio, in attesa della NUM (Nuova Unità Maggiore) attualmente in fase di costruzione, che prenderà il nome di Andrea Doria.
Data pubblicazione
01/06/2002