Nel 1968, dopo la straordinaria impresa di circumnavigazione del globo in solitario compiuta da sir Francis Chichester, “The Sunday Times” annuncia la messa a disposizione di importanti premi per chi voglia tentare di bissare quel successo. Alcuni esperti di navigazione rispondono all'appello. Tra di essi si trovano il francese Bernard Moitessier e Donald Crowhurst, un trentaseienne padre di famiglia (4 figli) titolare di un'azienda produttrice di materiali elettronici per la navigazione. Costui trova chi gli finanzia la messa a punto di un trimarano (imbarcazione decisamente innovativa per l'epoca). L'accordo è il seguente: se Crowhurst porterà a termine l'impresa il costo dell'imbarcazione sarà a carico del finanziatore. In caso di abbandono sarà il navigatore a caricarsi dell'intero costo mandando così in fallimento la sua azienda. Crowhurst parte ma dopo le prime due settimane di navigazione l'imbarcazione manifesta dei gravi problemi. All'uomo sembrano restare due sole scelte: proseguire mettendo a repentaglio la vita o arrendersi andando in bancarotta. Crowhurst cerca una terza via. Se vi attendete un documentario per appassionati di vela sarete particolarmente sorpresi dal lavoro di Louise Osmond e Jerry Rothwell. Hanno operato su registrazioni e film in 16 mm girati dai navigatori e sulle testimonianze di chi li ha conosciuti e ne è emersa non una cronaca di un evento ormai passato da tempo ma lo scavo nella psicologia di due uomini (in particolare di uno di loro, Crowhurst). Emergono così due personalità che, dinanzi alla solitudine e alla vastità dell'Oceano, reagiscono in modo totalmente differente. C'è chi ritrova se stesso guardandosi in profondità e chi invece letteralmente si perde. Deep Water riesce a offrire allo spettatore uno sguardo decisamente diverso e interessante su un'impresa sportiva che finisce con l'essere una competizione dell'uomo con se stesso in cui c'è in palio ben di più di una coppa o di un premio in denaro.
Data pubblicazione
01/02/2009