Il Polo Nord non è sempre stato un deserto bianco, una terra di ghiacci fredda e inospitale. Anzi, fino alla metà del’Ottocento si è creduto che fosse la porta di accesso a un mare aperto e temperato, oppure a un vero e proprio giardino del’Eden riscaldato da vulcani e abitato da personaggi fantastici o, ancora, al sentiero che conduceva al centro della Terra. Questo paesaggio immaginario così affascinante e incerto venne violato dalle prime spedizioni che rivelarono una realtà ben diversa ma non meno avvincente: uno spazio selvaggio ed estremo che poneva l´uomo a confronto con i suoi limiti ultimi e lo costringeva a dar fondo alle sue risorse più nascoste. La storia dell’esplorazione del grande Nord è la storia di una competizione di individui - sciatori norvegesi, aristocratici italiani, gentlemen britannici in tweed e svedesi alla guida di palloni aerostatici - che si diressero a nord per raggiungere, senza successo, l’ultima meta. È la storia di una sfida tra paesi per la conquista della supremazia tecnica all’alba della rivoluzione industriale. È la storia del mito e del fascino dell’inaccessibilità violati per la prima volta soltanto nel 1926 da una spedizione italo-norvegese guidata da Umberto Nobile e da Roald Amundsen. Una storia lunga quasi un secolo che Fergus Fleming racconta con grande forza narrativa e ironia, utilizzando magistralmente informazioni ricavate da carte e archivi mai consultati prima.
Data pubblicazione
01/02/2006