Il libro traccia per la prima volta l’evoluzione stilistica delle ricche dimore sull’isola nelle diverse tipologie del castello feudale, del palazzo cittadino e della villa suburbana. L’excursus ha inizio con l’epoca degli Altavilla, i sovrani normanni che giunsero in Sicilia intorno alla metà dell’undicesimo secolo e si rivelarono aperti ai suggerimenti delle ricche culture isolane, soprattutto di quella koiné araba che fu guida essenziale nella costruzione di edifici come palazzo Reale e la Zisa. L’architettura residenziale in Sicilia raggiunse momenti di grande splendore con i re aragonesi e catalani dando alla luce costruzioni straordinarie come palazzo Ajutamicristo. Con la grande stagione del barocco, la Sicilia divenne fucina di originali invenzioni architettoniche e decorative. In occasione della ricostruzione che seguì il disastroso terremoto del 1683, la Sicilia orientale fu culla del nuovo linguaggio artistico, valga per tutti l’esempio di palazzo Biscari a Catania. Anche Palermo si impose con sontuose dimore padronali, palazzo Valguarnera-Gangi in primis, mentre la moda della villeggiatura nelle campagne intorno alla città conobbe nel Settecento l’apice con la magnificenza di villa Valguarnera e la stravaganza di villa Palagonia. A partire dalla fine del Settecento si impose il neoclassicismo e quasi contemporaneamente ebbe inizio la grande epoca dei revival stilistici che si prolungherà fino alla fine dell’Ottocento, ad apertura della grande stagione del liberty di cui Palermo divenne capitale esemplare. Giardini lussureggianti, ricchi arredi, affreschi e antichi mosaici si rivelano in Dimore di Sicilia grazie anche all’inedito corredo fotografico che mette sapientemente in risalto le straordinarie bellezze che l’isola custodisce.
Data pubblicazione
01/04/2008