I grandi esploratori polari del XX secolo, Shakleton, Scott, Amundsen, non furono i soli a tentare di conquistare i Poli. Tra i tentativi più bizzarri e sfortunati ci furono quelli che videro protagonista l'aviazione agli esordi. Nel 1926, sullo sfondo della crescita del potere di Mussolini, il generale Umberto Nobile, uno dei principali ingegneri aeronautici d'Italia, compì su un dirigibile da lui progettato, insieme all'esploratore norvegese Roald Amundsen e al miliardario americano Lincoln Ellsworth, la trasvolata del Polo Nord. Fu un successo senza precedenti per una struttura più leggera dell'aria e, incoraggiato dai risultati, Nobile decise di tornare al Polo Nord nel 1928 con un dirigibile di nuova concezione per portare un gruppo di scienziati a compiere degli studi sul ghiaccio. Durante il viaggio di ritorno, però, ci fu un terribile incidente e il dirigibile Italia precipitò sul pack lontano centinaia di miglia da qualsiasi fonte di aiuto. I sopravvissuti, incluso Nobile che era gravemente ferito, rimasero bloccati su una instabile sezione di ghiaccio e fecero continui tentativi di stabilire un contatto radio. La loro scomparsa diede vita a una delle più imponenti operazioni di soccorso internazionale. Sette nazioni e centinaia di uomini si misero in moto via aria, terra e mare per cercare di rintracciare i sopravvissuti nei desolati spazi dell'artico. Molti furono feriti, alcuni perirono e tra questi il famosissimo Amundsen. Sulla base di interviste condotte negli anni '50 con Nobile e gli altri sopravvissuti l'autore ricostruisce i fatti, i due mesi passati sul ghiaccio, il destino dei tre che tentarono di trovare soccorso allontanandosi a piedi. Inoltre ricostruisce tutta la verità della controversia che circondò Nobile il quale venne salvato per primo in base a ordini precisi e poi accusato di codardia e diserzione. Piena di intrighi politici, colpi di scena ed eroi, la storia del dirigibile Italia è una delle tragedie polari più affascinanti.
Data pubblicazione
01/11/2001