È ormai assodato che non si può trattare il "problema acquacoltura" senza collegarlo al più ampio contesto delle attività del primario, le quali sono dirette alla utilizzazione a fini economico-produttivi del suolo e, contemporaneamente, sottoposte a condizioni di rischio tecnico-biologico ed ambientale. Per questo riteniamo utile definire e separare il significato e i contenuti della pesca e della acquacoltura; ogni ulteriore confusione tra i due settori sarebbe motivo di incertezza sia nella politica di sviluppo e scelta degli investimenti, sia nella evoluzione sociale e qualificazione professionale degli operatori e dei tecnici. Pesca ed acquacoltura sono pertanto attività nettamente distinte, anche se talvolta vengono confuse in quanto hanno in comune il prodotto finale e perché alcune forme di acquacoltura sono derivate dall'evoluzione di certi tipi di pesca tradizionale. I concetti di acquacoltura e di pesca verranno impiegati in base al significato che si tende loro attribuire, correntemente, in campo tecnico e scientifico; la legislazione nazionale e regionale vigente in materia non ha ancora assimilato e recepito i suddetti concetti per cui, quando si presenterà la necessità, si cercherà di evidenziare e colmare tali lacune.
Data pubblicazione
01/01/1983