Si alza un braccio tra le onde del mare: al polso ha un braccialetto di stelle marine. Lo segue l’altro braccio, e una testa riccia, con due orecchie grandi per sentirci meglio. Si chiama Erasmo, questo ragazzino, e nuota alla ricerca del suo papà. Un papà che c’è e non c’è, deve sempre navigare; del resto è un capitano, cosa ci vogliamo fare. Per le vacanze estive aveva promesso di tornare e invece è scomparso, con tutta la sua nave e l’equipaggio. Cos’avreste fatto voi? Erasmo si è tuffato per andarlo a cercare. Nuota con lui una zia, bislacca e curiosa. Ha gli occhi distanti come un pesce, e parla solo in rima. Silenzio, la sentite questa canzoncina? La cantava sempre il papà di Erasmo sotto la doccia. Qui, però, la canta un delfino: segno che il papà è passato di là. E il bottone con le ancore in rilievo impigliato nell’amo di quel pescatore? Viene certamente dalla giacca del papà. Un messaggio nella bottiglia dice “Non ascoltate. Aiuto. Il capitano”. Vuol dire che Erasmo non deve farsi ingannare? Quella tempesta è troppo perfetta per essere vera, e quella nave è troppo simile all’Arca di Noè. Le sirene nascondono un dolore, e un’amica preziosa, forse una futura fidanzata, è prigioniera nella pancia del pescecane. Occhi aperti, Erasmo, orecchie tese: l’Acqua è piena di trappole e meravigliose occasioni. Ci vuole coraggio, in questa avventura, per cavarsela sempre e continuare a nuotare.
Data pubblicazione
13/10/2016