Quando nel 1778 James Cook giunse alle Hawaii, fra le canoe e le piroghe che pagaiavano incontro al suo tre alberi c'era anche un surfista sulla sua tavola. Nel diario di Cook si legge: «Abbiamo visto tavole di ogni forma e dimensione». L'origine del surf risale probabilmente a oltre mille anni fa, nelle isole polinesiane; ma fu lungo le coste hawaiane che trovò le condizioni ideali per svilupparsi. Alcuni disegni del XVI, XVII e XVIII secolo mostrano, infatti, la varietà di forme delle tavole usate nelle Hawaii (per lo più di legno duro, il cui peso arrivava anche a 50 chili). Nel 1819 esistevano già tavole che corrispondevano, per lunghezza e larghezza, a quelle che usiamo oggi per le nostre tavole da windsurf nel XVIII e nel XIX secolo si usavano tavole assai lunghe, alcune delle quali arrivavano fino a quattro metri di lunghezza; più tardi vennero preferite tavole più corte e più larghe; dall'inizio del secolo fino alla prima guerra mondiale il tipo di tavola più diffuso misurava da tre a quattro metri di lunghezza; solo a partire dal 1930 venne accorciato ed acquistò in breve tempo la sua forma attuale, che varia, secondo l'uso, fra 1,70 e 2,20 metri. È difficile stabilire quando e da chi sia stata introdotta l'idea del windsurf o surf a vela, cioè l'abbinamento della tavola (che serviva per cavalcare le onde impetuose dei mari polinesiani) con una vela, che serviva per imprimere velocità alla tavola stessa. È certo che già nel 1964 Newman Darby governava un natante a tavola dotato di vela mobile, ma è Hoyle Schweitzer che può chiamarsi a buon diritto padre del windsurf, avendo intuito la possibilità di diffusione su scala mondiale di questo sport e il suo valore di mercato. Il windsurf è oggi in continua espansione e non vi è quindi da meravigliarsi se, col 1984, il windsurf farà il suo ingresso anche nei giochi olimpici; negli Stati Uniti e nelle Hawaii la diffusione del windsurf è ancora limitata, ma in Europa coloro che praticano questo sport sono già centinaia di migliaia. È stato detto che il windsurf rappresenta la combinazione ideale tra sci d'acqua e vela; è un fatto che si contano ormai a milioni gli sportivi che, secondo la stagione, passano da un tipo all'altro di sport. E per il windsurf l'attrezzatura indispensabile è ridotta al minimo; ciò che serve è il vento. E il piacere di praticare uno sport «ecologico» ed emozionante.
Data pubblicazione
01/01/1981