La biografia che viene proposta su Fridtjof Nansen (1861-1930), grande esploratore polare e diplomatico norvegese, si sviluppa in tre momenti fondamentali della sua vita. Il primo è nel 1896, anno in cui rientrò in patria da eroe dopo aver trascorso quattro inverni tra i bui ghiacci dell'Oceano Artico, nel tentativo di raggiungere il Polo Nord con la nave Fram. Il secondo, dopo vent'anni, è nel 1906, quando, nominato Ambasciatore di Norvegia, fu inviato a Londra a rappresentare la sua giovane nazione, appena proclamatasi indipendente dal Regno di Svezia. Ma è nel 1921 che lasciò un segno importante e indelebile nella storia, quando fu chiamato a dirigere l'Alto Commissariato per i prigionieri di guerra e, successivamente, per i profughi e i rifugiati. Questo organismo internazionale ancora oggi è operativo nell'ambito delle Nazioni Unite, con la sigla UNHCR. Egli creò un Passaporto che tuttora si ricorda col suo nome, con cui milioni di persone scacciate dalla propria terra natia possono ritrovare la dignità e la libertà di costruirsi una vita nel mondo. Per il suo impegno di diplomatico durante la prima guerra mondiale ricevette, nel 1922, il Premio Nobel per la pace.
Data pubblicazione
01/11/2014