Storia, emozioni, ricerche e approfondimenti legati a una delle più importanti scoperte dell'archeologia navale degli ultimi anni: il ritrovamento nella Laguna di Venezia di due relitti di imbarcazioni medievali. Quel lo, mai prima rinvenuto, dell'antica regina del Mediterraneo, la galea, e quello di un'antica imbarcazione da trasporto lagunare e fluviale, la rascona. La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di rilievi eseguita dal Magistrato alle Acque di Venezia tramite il Consorzio Venezia Nuova per l'aggiornamento della carta archeologica informatizzata della Laguna di Venezia. I relitti sono stati individuati nei pressi dell'isola di San Marco in Boccalama, un antico insediamento monastico, sprofondato in laguna, come una piccola Atlantide, alcuni secoli fa. Alla scoperta è seguito un cantiere del tutto particolare che ha incuriosito e affascinato l'opinione pubblica nazionale e internazionale durante l'estate del 2001. Un cantiere straordinario, allestito per portare alla luce e studiare le imbarcazioni e il sito archeologico, e realizzato svuotando dall'acqua un'area di laguna. Gli interventi sono stati suddivisi in due fasi. La prima (giugno-agosto 2001), finanziata dal Ministero per la Ricerca Scientifica con fondi del progetto Sistemi di valutazione del rischia ambientale dei siti archeologici lagunari e condotta dal Consorzia Venezia Ricerche e dall'Università di Venezia, ha comportato lo scavo stratigrafico subacqueo dei due relitti. La seconda fase (agosto-ottobre 2001), eseguita dal Magistrato alle Acque attraverso il Consorzio Venezia Nuova, ha avuto come obiettivo la protezione della morfologia in erosione del sito e ha consentito lo studio dell'isola e delle imbarcazioni anche in funzione di un loro possibile recupero e restauro. Tutte le attività sono state condotte con il coordinamento e il controllo scientifico della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto - Nucleo Archeologia Umida Subacquea Italia Centro Alto Adriatico.