Quando si parla del Mediterraneo oggi, è spesso per affrontare tematiche di scottante attualità: migrazioni, terrorismo, conflitti etnici e religiosi, violazioni dei diritti umani, femminicidi. I più lo considerano un teatro di guerra, una frontiera, un muro; un luogo da dimenticare. Eppure a lungo il Mediterraneo ha svolto la funzione opposta: quella di una calamita che metteva assieme gli uomini. Una fonte unica di ispirazione, di bellezza, di saggezza e di ricchezza che richiamava mercanti, artisti, potenti e umili. Per secoli, il Mediterraneo è stato addirittura il teatro di una “globalizzazione” ante litteram. Proprio nel momento in cui emerge forte la tentazione del nostalgico ripiego verso un passato mitizzato, tre scrittori raccontano la propria identità di mediterranei e tutto ciò che ne consegue. Tre storie diverse accomunate dal mare come elemento di riferimento continuo, fonte di significato passato e presente nel corso della storia: vicende che vivono in loro, e in tutti noi che ne facciamo parte. Gli autori sono viaggiatori instancabili e lucidissimi osservatori del mondo di oggi. Sono figli di più culture e più storie e incarnano tutti quanti la complessità polimorfa del Mediterraneo, l’essere frontiera di un mondo liquido che ha ancora tanto da insegnare all’umanità.
Data pubblicazione
19/09/2019