Scrive l’autore nell’introduzione: Avevo lasciato i lettori del mio primo libro, esortandoli a partecipare alle attività archeologiche sentendole proprie, nella consapevolezza che la cultura è lo scambio assiduo di esperienze e di collaborazioni tra tecnici, operatori, archeologi. Lo scopo è quello di avvicinare sempre di più il mondo degli operatori ufficiali a quello dei volontari e degli appassionati. Peraltro avevo ammonito gli stessi subacquei a non fare della propria abilità in immersione l'unico lasciapassare per entrare nel ristretto gruppo dei componenti una spedizione archeologica. Molte idee, hanno trovato terreno fertile negli eventi che si sono in gran parte sviluppati nella direzione che avevo previsto. Questo libro è la testimonianza, dei numerosi e qualificati lavori di archeologia subacquea svolti in Italia in questi ultimi anni, come in Liguria con la via del vino; le palafitte in Piemonte e in Lombardia; nella laguna, con l’Adriatico e i fiumi veneti; in Toscana con Baratti e l’isola d’Elba; nel Lazio preistorico e i suoi villaggi sommersi; il meridione e le sue ville patrizie della Campania; le ricerche archeologiche in Puglia e alle Isole Tremiti; in Calabria con i Bronzi di Riace; infine la Sicilia e la Sardegna con le tecniche di prospezione, rilievo e recupero dei relitti.