La storia delle fortificazioni della Grecìa salentina e del Salento non è solo quella dei castelli aragonesi. Con mura megalitiche fondarono la loro potenza i Messapi e i Romani, sul castrum, con la geometrica divisione in isolati rettangolari dell'accampamento arcaico. Le pietre del limitone dei Greci arginarono e difesero le terre greche dei Bizantini, sorvegliate da torri (pyrgoi) e da antiche specchie. Il geografo arabo Idrisi, già nel XII secolo, aveva segnalato alcune roccaforti, ma fu soprattutto con i Normanni, allo scadere della sovranità bizantina, che si accentuò il ricorso alle fortificazioni rurali e ai castelli. Nel 1399 le terre di Raimondello Orsini del Balzo, conte di Soleto, erano le più vaste in lo Reame con più de quatrocento castelle. Dopo quelli degli Angioini, vennero i castelli degli Aragonesi che nel 1480 nulla poterono contro i Turchi. Nel frattempo erano mutate le armi e la difesa, delegata anche alle masserie fortificate, si rafforzò con nuovi e imponenti castelli. Questi, dai caratteristici torrioni cilindrici, quando finalmente tacquero le bombarde, furono trasformati in palazzi e residenze signorili e le artiglierie lasciarono il posto ad arredi lussuosi, arazzi, quadrerie e ori.
Data pubblicazione
01/11/2001