Frammento di Luna apparso per magia sul nostro pianeta, l’Islanda è un Paese ascrivibile in una categoria a sé stante, un unicum geologico che non ha eguali né paragoni. E’ un universo in miniatura fatto di scenari incommensurabili, nel quale storia e mito si confondono tra vulcani e ghiacciai, cascate e geyser, tundre sconfinate e scogliere precipiti. E’ un’isola plasmata in forme straordinarie da una natura perennemente in lotta tra creazione e distruzione, ora violenta e primordiale, ora rassicurante e benevola. E’ una terra strana, del tutto imprevedibile, dove è facile sognare e si avverte costante la presenza di entità arcane e misteriose. I paesaggi, così contrastanti tra loro, ostentano una straordinaria gamma di colori e sfumature, che passano dall’ocra all’arancio, dal marrone al prugna, dal giallo al verde brillante, tanto che nessun pittore avrebbe mai l’ardire di escogitare analoghi accostamenti. Gli orizzonti sono infiniti, i ghiacciai immensi, le cascate così potenti da far tremare il suolo; le innumerevoli aree geotermiche sono un ribollire di fanghi variopinti e un continuo sbuffare di densi soffioni; le coste sono vertiginose balconate di basalto popolate da milioni di uccelli marini, l’altopiano interno uno sconfinato deserto immerso in un silenzio sacrale appena rotto dal sibilo del vento. L’Islanda è la nazione più scarsamente popolata del continente europeo, ma chi vi abita è gente speciale: fiera, determinata, legata al passato e nel contempo protesa verso il futuro, tollerante, aperta, assetata di novità, cordiale.