Nell`ambito degli studi cartografici dei secoli XVII-XVIII un posto di tutto rilievo occupa la figura del matematico padovano Giovanni Antonio Magini, il quale, conducendo una intensa ma piuttosto breve attività di ricerca nel campo dell`Astronomia e della Geografia - nacque il 14 giugno 1555 e morì ancora giovane a Bologna il 4 febbraio 1617 - , portò a termine lavori di così grande interesse da entrare a pieno diritto nella storia generale delle Scienze. Le indagini più interessanti del Magini si indirizzarono proprio verso la cartografia e produssero l`edizione della Geographia di Tolomeo del 1596, la carta generale Italia Nuova, insigne lavoro di sintesi del 1608, e il monumentale atlante, pubblicato postumo, nel 1620, dal figlio Fabio, con il semplice titolo Italia, nel quale l`immagine fisica della Penisola si libera, superandola definitivamente, dell`influenza tolemaica, acquista il giusto orientamento astronomico, presenta, per la prima volta, accanto ai confini territoriali delle "Province" descritte da Flavio Biondo e da Leandro Alberti, anche quelli politici e raggiunge, nel settore della raffigurazione pregeodetica, un tale grado di perfezione da superare i risultati degli studi contemporanei di Egnazio Danti, Gerardo Mercatore e Abramo Ortelio e da influenzare anche, a lungo, gli scritti geografici del secolo successivo.
Data pubblicazione
01/01/1995