Lago Lungo, nel Lazio meridionale, è uno dei pochi frammenti rimasti dell'originario paesaggio naturale della Piana di Fondi dopo le bonifiche degli anni Trenta. Nonostante la forte pressione antropica, questo stagno salmastro costiero conserva ancora un patrimonio naturale la cui importanza, recentemente sancita con la designazione dell'area come SIC (Siti d'Interesse Comunitario), è stata confermata dai risultati dell'indagine sulla sua avifauna, fino ad ora poco conosciuta. Il censimento dell'avifauna, che per caratteristiche biologiche costituisce un valido indicatore della qualità ambientale, ha portato alla individuazione di 73 specie (di cui il 40% d'interesse comunitario e conservazionistico), offrendo nel contempo l'occasione per riesaminare il biotopo nelle sue diverse componenti ecologiche. Ne emerge il “ritratto” di un'area ancora sorprendentemente ricca di emergenze geomorfologiche, botaniche e zoologiche che, al pari di un reperto archeologico o di un monumento architettonico, sono d'inestimabile valore culturale: una testimonianza vivente dell'affascinante storia geologica che ha plasmato la Piana Fondana e che si è intrecciata con la storia dell'uomo in questo territorio; un variegato mosaico di ambienti che fanno di Lago Lungo una preziosa “isola di biodiversità”; uno degli ultimi lembi, nel Lazio e in Italia, del tipico ambiente palustre costiero. A questa “riscoperta” in chiave naturalistica di Lago Lungo è dedicata la prima parte della pubblicazione, mentre la seconda parte è relativa alla check-list delle specie osservate, in un linguaggio comunque sempre agevole: uno strumento utile, non solo agli specialisti del settore, per recuperare la “memoria storica” di un paesaggio quasi del tutto scomparso, per conoscere un ambiente particolarissimo e di grande interesse anche per l'uomo e per valorizzarlo in tutte le sue risorse naturali.