La selezione cartografica testimonia i due grandi cambiamenti istituzionali dell’Ottocento. I confini e, di conseguenza la cartografia, sono ridefiniti dalle campagne napoleoniche in Italia – a partire da quella del 1796-97 per terminare nel 1814-15 con l’abdicazione di Napoleone e la definitiva sua sconfitta a Waterloo – e dal congresso di Vienna che “restaura” gli assetti istituzionali, ricollocando le precedenti dinastie alla guida degli stati, riportando i confini della Francia alla situazione precedente e migliorando a loro vantaggio quelli delle altre quattro grandi “potenze” (Gran Bretagna, Russia, Austria e Prussia). L’antica Repubblica di Genova (Ligure nel periodo napoleonico) venne ceduta ai Savoia e trasformata in Ducato, annettendola al Regno di Sardegna. L’altro grande cambiamento che si riflette nella raffigurazione cartografica ottocentesca è la formazione dello Stato Nazionale Italiano a seguito della seconda guerra d’indipendenza (1859) e dell’annessione degli altri stati italiani a seguito della spedizione garibaldina dei “Mille” (1860-1861).
Data pubblicazione
01/01/2013