Sul tema della salvaguardia delle coste dall'erosione la Comunità tecnica e scientifica aveva già prodotto analisi approfondite, studi e programmi; tali attività hanno consentito alla Regione di effettuare interventi di protezione e ripascimento sulle spiagge in alcuni tratti significativi del litorale laziale: Tarquinia, S. Severa, Focene, Ostia, Anzio, Nettuno, Foceverde, Sabaudia, Fondi-Terracina. Tuttavia ciò non ha fermato il degrado dell'ambiente costiero che procede velocemente in alcune aree del litorale. Gli organi istituzionali e tecnico-dirigenziali regionali, sin dal 1989, avevano avvertito l'esigenza di dotarsi di un bagaglio completo di informazioni, derivanti da uno studio interdisciplinare, capace di offrire una lettura integrata tra le diverse tematiche ambientali che interagiscono condizionando l'evoluzione fisica e biologica dell'ambiente marino. Da qui la necessità di affidare all'Università «La Sapienza», e per essa al Dipartimento di Fisica, uno studio sul tema della salvaguardia delle coste, il più completo possibile, in modo da fornire solide basi scientifiche da cui partire per impostare un programma organico di interventi di protezione e di riequilibrio dell'ecosistema costiero. I risultati che vengono pubblicati, in sintesi, in questo pregevole volume testimoniano l'ampiezza e la serietà del lavoro svolto dall'Università «La Sapienza» e dai diversi soggetti coinvolti a vario titolo nella ricerca. Lo studio si è estrinsecato in diversi campi e settori disciplinari con il coinvolgimento di numerosi Enti, Istituzioni, studenti e ricercatori afferenti a vari dipartimenti universitari, suscitando entusiasmi ed interessi scientifici e professionali che vanno oltre le esigenze strettamente contrattuali. Le diverse tematiche analizzate e la notevole messe di dati aggiornano e completano il patrimonio documentale a disposizione della Regione: disponiamo, oggi, di un ricchissimo patrimonio conoscitivo che consente alla Pubblica Amministrazione di avviare, su basi scientifiche, una seria programmazione degli interventi mirati ad una efficace difesa e riqualificazione dell'intero territorio costiero. Accanto agli studi è disponibile una notevole mole di strumenti legislativi, regionali, statali e della Unione Europea, ma la loro efficacia è limitata a causa della mancanza di coordinamento tra i diversi soggetti che influenzano lo sviluppo delle coste. Occorre per questo coordinare e mettere in sinergia tutte le risorse e le volontà, garantire che tutte le diverse competenze gestionali e di governo mantengano obbiettivi tra loro coerenti e agiscano nella stessa direzione. Questo richiederà il rilancio del processo di pianificazione e programmazione attraverso la costruzione di un «Piano generale» di difesa delle coste laziali che sappia definire, nella sua globalità, l'insieme della politica di difesa del territorio e di valorizzazione del litorale regionale, riscoprendo le vocazioni e le peculiarità, le funzioni e le potenzialità di sviluppo economico. L'uso accorto del demanio marittimo, la sua efficace gestione, la portualità, la balneazione e più in generale il riequilibrio dell'intero ecosistema costiero rappresenta un decisivo banco di prova su cui si misurerà la capacità di governo della Regione nei prossimi anni. Per questo, come Regione Lazio, sentiamo l'esigenza di coordinare l'insieme delle iniziative in un piano generale delle coste laziali da sancire tra tutti gli Enti e le autorità interessate, nazionali, regionali e locali, in modo da vincolare piani e contenuti e tempi all'obiettivo di realizzare un generale riequilibrio dell'ecosistema costiero. Michele Meta
Data pubblicazione
01/12/1996